Le ceramiche artistiche italiane: storia di una tradizione secolare
La creazione di ceramiche artistiche è molto diffusa in Italia grazie alla presenza di territori ricchi di argilla. Ciò ha fatto sì che l’arte di modellare questo materiale in ogni regione rispecchi una pluralità di esperienze e di culture.
Ogni artigiano ceramista, una volta trovato il metodo ideale, lo applica alla sua intera produzione e lo tramanda alle generazioni successive, rendendo unico lo stile di ogni “bottega”.
Le città specializzate nella produzione di ceramiche artigianali italiane sono diffuse da nord a sud, ognuna con la propria peculiarità.
Ecco dove si trovano le ceramiche artistiche italiane più famose e ricercate.
Caltagirone
La produzione ceramica di Caltagirone, in provincia di Catania, è tra le più antiche ed apprezzate nel mondo. La notorietà di queste ceramiche artistiche è dovuta all’influenza araba di fondamentale importanza per lo sviluppo della produzione calatina. All’epoca della dominazione araba infatti, risale la tecnica dell’invetriatura mentre nel Medioevo si diffuse l’uso di colori vivaci che ancora oggi caratterizzano la ceramica locale.
Tra gli elementi di spicco prodotti dai ceramisti ricordiamo i fischietti, un tempo giocattoli di poco valore ed oggi pezzi da collezione per la loro forte espressione artistica.
Vietri sul Mare
L’industria della ceramica prese piede a Vietri sul Mare, borgo campano affacciato sulla Costiera Amalfitana, nel tardo Rinascimento grazie ai Principi Sanseverino e da allora è sempre stata un simbolo della città.
Si tratta di ceramiche dai colori più tenui rispetto a quelle napoletane, che decorano vicoli e strade, rendendo il paesaggio urbano e costiero ancora più suggestivo.
Le mattonelle e piastrelle tipiche utilizzate per rivestire pareti e pavimenti sono chiamate “riggiole”.
Pesaro
L’arte ceramica a Pesaro ha origine nel Trecento e ha sempre goduto della protezione di signorie come i Malatesta, gli Sforza, i Della Rovere e poi del governo pontificio.
Tra i decori che portarono Pesaro ad avere successo nel campo della ceramica, in particolare nel Settecento, ci furono il ticchio e la rosa. Quest’ultima risulta tuttora il simbolo della maiolica pesarese.
Le ceramiche artistiche pesaresi vivono nel segno di decorazioni raffaellesche che le contraddistingue e l’antica tradizione rivive in numerosissime botteghe artigiane oggi, sparse per la città, culla non solo della lavorazione dell’argilla ma anche di metalli preziosi.
Faenza
La ceramica a Faenza vanta una tradizione plurisecolare, i primi opifici risalgono addirittura al I sec. a. C., probabilmente favoriti dalla presenza di argille di ottima qualità e per la posizione geografica che ne faceva un punto di incontro tra la cultura padana e quella toscana. Le ceramica artistica più nota è la “Faenza smaltata” che risalta agli occhi per l’eleganza dei decori che reinterpretano in chiave sempre contemporanea lo stile rinascimentale.
Mondovì
Mondovì ha il suo personale marchio di fabbrica in fatto di ceramiche artistiche, il gallo, simbolo che per lungo tempo è stato apposto e dipinto sulle produzioni monregalesi. I principali fattori che diedero impulso alle prime produzioni ceramiche nel territorio di Mondovì (Cuneo), a partire da inizio Ottocento, furono materie prime, potenziali mercati e ampia disponibilità di manodopera e la ceramica divenne un vero e proprio traino per l’economia della città. La ceramica artistica della “Vecchia Mondovì” indica una produzione d’oggetti d’uso comune fregiati con paesaggi, frutti, elementi floreali e decorazioni geometriche caratterizzati da poche e rapide pennellate dai colori vivaci.
Gli artigiani di Mondovì sono veri e propri artisti ceramisti riconosciuti e accreditati presso il Registro dei produttori e così anche la ceramica di Mondovì è riconosciuta come produzione artistica nazionale grazie a leggi del codice civile.